Sorvolando il Ticino da est a ovest

Gandria, distretto di Lugano, agosto 1961. L’abitato inquadrato da sud-est.
Arroccate sulle pendici del Monte Brè, il villaggio raggiunge la riva del lago Ceresio con una serie di edifici che formano un caratteristico fronte rivierasco. Al centro dell’abitato si erge la torre campanaria della chiesa di San Vigilio, mentre portandosi con lo sguardo più a destra si scorge un tratto del raccordo alla strada cantonale realizzata nel 1951. Al di sopra del borgo qualche terrazzamento grossolano permette delle coltivazioni.
Oggi la maggior parte delle terre coltivate sono state trasformate in aree boschive, mentre il villaggio ha mantenuto il suo impianto tradizionale.


Castagnola, Ruvigliana, Aldesago, distretto di Lugano, agosto 1961. Veduta da ovest.
Questi abitati sono adagiati sulle pendici occidentali del Monte Brè che campeggia sullo sfondo dell’immagine.
Dall’inizio del Novecento, su tutta l’area sono sorti edifici residenziali e alberghi orientati verso il lago in posizione panoramica. Il pendio ha mantenuto fino ad oggi la vocazione residenziale e turistica.


Pregassona, distretto di Lugano, agosto 1961.
L’immagine mostra il villaggio quando ancora costituiva un’unità urbanisticamente e amministrativamente autonoma, circondato da aree coltivate e lambito dal torrente Cassone.
L’importante sviluppo di quest’area del Ticino ha riguardato anche il comune di Pregassona che è divenuto un quartiere della città di Lugano. Successivamente il torrente Cassone sarà interrato per consentire l’allargamento del viale omonimo, che congiunge la località di Sala a Via Ceresio.


Lugano, ottobre 1961. L’area del Lido.
L’immagine ritrae la piana del Cassarate con il lido in primo piano e il quartiere fieristico del Campo Marzio nascosto dagli alberi di Viale Castagnola. Oltre queste aree si estendono i sobborghi della città e l’antica zona industriale dove svettano ancora delle alte ciminiere.
Negli anni, i terreni occupati dalle fabbriche saranno riconvertiti in aree commerciali, residenziali e universitarie. In particolare, il sedime della fabbrica di liquori Campari, al centro della fotografia, accoglierà nel 2020 il nuovo Campus USI-SUPSI di Viganello.


Breganzona, distretto di Lugano, aprile 1962.
La fotografia del 1962 ritrae il borgo di Breganzona prima che lo sviluppo edilizio lo trasformasse in un sobborgo residenziale del comune di Lugano.


Il lago Ceresio e il territorio del Luganese visti da est, aprile 1962.
L’immagine offre una straordinaria veduta dei due bracci settentrionali del lago Ceresio, separati dalla Collina. Sulla sinistra la piana del fiume Vedeggio con il suo storico campeggio; è possibile anche scorgere la parte terminale della pista dell’aeroporto di Lugano. Procedendo con lo sguardo si distingue il lago di Muzzano, la città di Lugano e il monte Brè sullo sfondo.
La piana del Vedeggio appare nella fotografia ancora prevalentemente destinata allo sfruttamento agricolo. Nel corso dei decenni vi sorgeranno tuttavia numerose costruzioni e infrastrutture.


Agno, distretto di Lugano, aprile 1962.
In primo piano, la piana di Agno fortemente segnata dalla pista dell’aeroporto di Lugano, asfaltata nel 1960, e dal corso del fiume Vedeggio. Sullo sfondo si scorgono gli abitati di Bioggio, Gravesano, Cadempino e Lamone.
La piana del Vedeggio appare nella fotografia ancora prevalentemente destinata allo sfruttamento agricolo. Nel corso dei decenni vi sorgeranno numerose costruzioni e infrastrutture.


Magliaso, distretto di Lugano, aprile 1962. Veduta del nucleo di Castellaccio.
La veduta mostra il piccolo nucleo agricolo di Castellaccio presso Magliaso con, sullo sfondo, le aree coltivate e, oltre, l’abitato di Caslano ai piedi del monte omonimo.
Tutta l’area di Magliaso, sarà oggetto, nel corso degli anni, di un intenso sviluppo edilizio.


Ponte Tresa, distretto di Lugano, aprile 1962. Il borgo e lo sbocco del fiume Tresa inquadrati da nord-est.
L’immagine testimonia della costruzione del nuovo ponte sulla foce del fiume Tresa per il potenziamento del valico di frontiera con l’Italia. La costruzione di un suolo artificiale visibile nella parte bassa della foto accoglierà la strada di collegamento con la dogana che produrrà una separazione dell’abitato dalla riva del lago. Il nuovo tracciato, destinato ad accogliere la crescente circolazione tra l’Italia e la Svizzera, sarà aperto al traffico proprio nel 1962.